Caccia al tesoro.
Fascino di creare, la natura, almeno quel poco che resta tra le cacche di cani e piccioni, come viene, i colori, le musiche e la magia delle parole.
Passeggiando tra le foglie, tesori che svaporano da cogliere all’attimo, poi non ci sono più ma si ritrovano l’attimo dopo quando ci sarà.
Quel che è grande al microscopio ad occhio nudo non si vede, la realtà non ha vestiti, estate o inverno scorrono senza nome, ne freddo ne caldo, ne bene ne male.
E bene e male cosa non è al negativo, parole la creta da plasmare, il marmo da scolpire, la musica da suonare.
Arte è la guerra, il capolavoro il nemico da vincere, la lotta è furiosa, fiumi di sangue, oceani che gonfiano e sull’onda una barchetta, la vela spiegata al vento della creatività.
Un pozzo in fondo al cuore, la carrucola cigola, il secchio sale traboccante d’idee, non c’è perchè, nessuna domanda, la risposta si guarda, uno specchio oppure il tempo che scia il foglio bianco dietro la poppa.
Fregola d’autore, l’idea, probabilità che scorrono, il fiume gonfia, un tuffo nell’ignoto, la caccia, denti bramosi d’affondare nella carne viva, un’orgia di vita, spietata, selvaggia, libera…
Gocce di fuoco, l’ingresso, la porta d’aprire, un lungo volo sopra le nuvole verso le stelle…
Coi piedi per terra, la testa sul collo, le gambe, le braccia, le mani scivolano sui tasti, nascosti nell’ombra in agguato oppure naufraghi sballottati dalla tempesta buttati a forza proprio lì, l’isola del tesoro inizia ad apparire nella nebbia caotica dell’idea, appena un accenno, l’anima della tigre, l’anima della natura, la grande madre…
Il vulcano brontola, tutto sul cratere in cima la bocca ed il culo, rutti scorregge e su s’alzano olenti nuvolette e parlano, fumetti sbuffanti, la visione si allarga, ci sono uccelli che volano lontano, qualche balena ma anche loro si tengono al largo, la tempesta si placa, esce il sole, la spiaggia s’indora, i primi passi, le prime orme sulla sabbia…
Un’isola abitata da morti, un cimitero, i morti non si vedono, marciscono divorati dai vermi, invece questi sono fin troppo apparenti, camminano e parlano come se fossero vivi, hanno un vestito di carne e sopra un altro vestito che varia secondo la specie o, come la chiamano loro, la classe.
Bisogna farci un giro intorno, trovare il tesoro non sarà facile, sono morti ma credono, questo è il punto, credono di non esserlo, fan tutto il contrario, forse, facendo finta di non vederli, tanto sono morti e non han paura di morire, beh… in qualche modo faremo, andiamo avanti.
In ogni storia, cioè dall’esperienza, prima di trovare il tesoro bisogna trovare la mappa, altrimenti come si fa? La storia si ingarbuglia ma questo è naturale.